giovedì 9 agosto 2012

Tasse:- sul lavoro, + su metano (e , gasolio, benzina e carbone)

La tassazione sul lavoro è eccessiva: siamo i primatisti al mondo della tassazione sul lavoro
Le nuove tasse sulla benzina che propongo, dovrebbero servire per detassare il bene piu' prezioso che abbiamo in Italia : IL LAVORO.(lo dice anche la costituzione nel primo articolo che l'italia è un paese fondato sul lavoro)


Il problema delle prossime generazioni sarà la fame e la sete dovuta al cambiamento climatico. Questo dipende dai gas serra prodotti dal combustibili fossili (METANO, GASOLIO, benzina gpl e carbone) che attualmente sono poco tassati rispetto ai danni che fanno.

Come bisognerebbe pagare un prodotto che, se usato, compromette la vita dei propri figli?
A mio giudizio bisognerebbe BANDIRLI! tanto piu' che col tempo sono soggetti ad esaurimento!
ABOMINIO.Non si puo'! nessuno vuole rinunciare a viaggiare in auto, condizionare la casa, usare la corrente elettrica.Meglio avvelenare il futuro dei propri figli.
 
Una soluzione piu' soft, sarebbe tassare i combustibili fossili quel tanto da renderli sconvenienti rispetto a soluzioni alternative (efficenza e fotovoltaico per esempio).
Cosa si fa in italia? generalmente si danno incentivi ai prodotti ecologici. Questi incentivi sono finanziati tramite tasse che generalmente ricadono sul lavoro.
Le soluzioni alternative esistono a bizzeffe, provate a chiederlo a qualunque tecnico che si occupi di energia.Il problema,è sempre lo stesso, le alternative non sono convenienti perchè il PETROLIO è troppo a buon mercato, anche ADESSO che la benzina è quasi a due euro!


Le alternative esistono sempre: proviamo a vedere come si puo' fare a trovare un'alternativa al trasporto.Il trasporto è reponsabile del 30% del consumo di fossili in Italia.
Quello merci: l'alternativa sarebbe la rotaia o la nave, ma questi non sono conveniente, con i prezzi attuali del gasolio.(non parlo dell'assurda tav, che ha altre logiche). I viaggi assurdi da una parte all'altra del mondo? sono convenienti al prezzo attuale del petrolio, piuttosto che produrre localmente il bene. I viaggi a vuoto dei camion? costa di piu' organizzarsi!
Quello delle persone? le auto sono quasi tutte con una sola persona a bordo,perchè cosi' si è piu' liberi di organizzarsi come si crede, per la stessa logica non si usano i mezzi pubblici, si fanno viaggi assurdi poco organizzati, le case automobilistiche non hanno piu' di tanto interesse a produrre auto efficenti, perchè il combustibile costa poco, altrimenti anche le utilitarie sarebbero tutte efficenti come le BMW!

 Le abitazioni sono responsabili quasi del 40% del consumo dovuto soprattutto al riscaldamento e in parte minore ai consumi elettrici:
Le case passive, (che non hanno bisogno di riscaldamento) esistono, ma sono troppo costose rispetto al METANO a buon mercato, l'investimento si ripaga, a giudizio delle persone, in troppo tempo.
Io stesso non sono riuscito a convincere il mio condominio ad isolare la casa con un cappotto termico.
Gli elettrodomestici a bassissimo consumo esitono, ma la gente cambia l'atrezzo solo quando è rotto o non è piu' bello.

L'industria, responsabile in italia dell'altro 30% (forse meno) non la conosco, ma ho letto che i problemi sono analoghi, è sempre e solo una questione di costo, di investimenti che non vengono fatti perchè con i prezzi attuali del metano gli investimenti hanno bisogno di troppi anni per ripagarsi.
(invece viene fornito l'elettricità a prezzi di favore a molte industrie, rafforzando ancora di piu' il problema)
Esiste sempre una soluzione alternativa che consente un notevole risparmio di energia. Puo' essere un nuovo prodotto o una scelta di vita diversa. Tante volte si tratta di fare un'investimento che consente di avere un risparmio che dura nel tempo e si ripaga con i risparmi futuri.Per un cittadino puo' essere una nuova macchina, o un nuovo elettrodomestico o l'isolazione della casa. Il problema è generalmente il tempo del rientro dell'investimento.Se l'investimento rientra in pochi anni allora lo si fa, ma se l'investimento ha un tempo di ritorno superiore ai dieci anni, non si agisce, perchè si hanno da fare cose piu' importanti e urgenti con quei soldi. Cosa succede se nel frattempo il prezzo dell'energia è raddoppiato? Visto che l'energia costa di piu' anche il risparmio raddoppia, per cui il tempo di ritorno si dimezza e l'investimento viene fatto da molte piu' persone. Non solo: a causa della maggior richiesta, i prodotti e le tecnologi piu' efficenti si abbassano di prezzo, perchè il volume di affari maggiori permette di diluire i costi fissi su piu' pezzi. E' quello che è accaduto col fotovoltatico.La maggior richiesta di installazioni fotovoltaiche ha abbassato il prezzo di quella tecnologia. Il beneficio per l'industria italiana sarebbe duplice: si specializzerebbe su una tecnologia innovativa, che consente di risolvere un problema che tutto il mondo avrà nel futuro, e invece di importare dall'estero energia sempre piu' costosa, si darebbe lavoro ai cittadini italiani, per cui i soldi resterebbero in casa, e cio' significa maggiori tasse per lo stato, invece che un disavanzo energetico con l'estero. Cioè si darebbe impulso alla green economi, di cui i nostri politici si riempiono la bocca, semplicemente tassando in modo diverso. Nel caso di scelta di vita diversa, il prezzo dell'energia puo' essere detterminante.Faccio un esempio:Attualmente se il trasporto fosse gratis, poche persone userebbero di piu' a causa della sua lentezza e inefficenza. La scelta di andare col mezzo pubblico potrebbe essere economicamente vincente se il prezzo dell'energia fosse alto. Il servizio è usato attualmente da fasce deboli, studenti, anziani, donne e stranieri. Se fosse usato da persone piu' influenti, forse verrebbero fatte piu' corsie preferenziali! e ci sarebbe un circolo virtuoso! La cosa migliore è che non si devono adottare tanti singoli provvedimenti incentivanti che rischiano di essere settari e magari mal concepiti. Si lascia decidere al mercato quale scelta migliore adottare.Le persone ragionano e sanno scegliere bene. Con una tassazione diversa, si dà piu' importanza al danno creato dall'energia fossile. Qualcuno mi ha avvisato che cosi' si rischia di indurre inflazione.E' vero, i prodotti o servizi piu' costosi in termini di energia, aumenteranno inevitabilmente di prezzo, ed è giusto che sia cosi'. Vi saranno per contro, nuovi servizi e prodotti che non aumenteranno di prezzo, perchè richiedono poca energia. I prodotti che vengono da molto lontano richiedono molta energia per il trasporto per cui sanno piu' cari.Per contro i prodotti locali, che hanno meno necessità di trasporto avranno prezzi piu' bassi. Se la gente sceglie anche in base al prezzo, questi saranno i favoriti, per cui in linea teorica l'agricoltura locale dovrebbe essere favorita. Le fonti energetiche alternative non avranno bisogno di aiuti, perchè non producendo anidride carbonica, non saranno tassate, per cui risulteranno piu' convenienti. Il problema che non ho risolto è come tassare i beni che vengono dall'estero. Il rischio piu' grosso, se non si tassassero questi prodotti, è che diventerebbero molto piu' competitivi dei prodotti italiani a parità di condizioni, perchè i prodotti italiani pagherebbero l'energia piu' cara. La cosa migliore sarebbe che il provvedimento venisse preso a scala mondiale, ma ciò è problematico! Bisognerebbe sapere tutta la vita di quel prodotto e calcolare come tassarlo. Nessuno vieta ad un produttore di mentire, ad esempio dicendo che la sua fabbrica funziona ad energia fotovoltaica, per cui il prodotto non va tassato! Oppure di possedere effettivamente una fabbrica su dieci di quel tipo, per cui bisognerebbe accertare da che fabbrica proviene il prodotto! Bisognerebbe produrre un sacco di documentazione, burocrazia, che poi comunque non otterebbe comunque lo scopo, perchè le vie di fuga sono molteplici. Bisognerebbe studiare se il beneficio di produrre nuova tecnologia piu' competitiva, compensa i maggiori costi sociali dovuti ad un dumping di prodotti dall'estero. Da una parte si avrebbe un'aumento di occupazione su prodotti innovativi, dall'altra una perdita su prodotti maturi, di basso valore. Io penso che attualmente le spese piu' grosse vengono fatte su servizi, piu' che sui prodotti, e già adesso le imprese italiane hanno delocalizzato grossa parte della produzione, per cui danni notevoli non ce ne dovrebbero essere. Non penso che ci siano tanti prodotti dall'estero enrgeticamente efficenti. Forse verranno dopo, quando eventualmente l'industria italiana non avesse approffittato dell'occassione di innovarsi.La cosa andrebbe studiata bene.
Sono sempre stato sensibile al riscaldamento climatico, a partire dal 1985, quando ho studiato ai geometri il riscaldamento delle case e l'isolamento delle stesse: se un sistema isolato, come una casa, o il mondo, riceve piu' calore di quello che disperde, si scalda. A me interessava la casa, perchè isolandola si riesce ad avere meno bisogno di calore per riscaldarla, ma per la terra il sistema è analogo, se si immettono dei gas isolanti, gas serra, prima non presenti in atmosfera, questa tenderà inevitabilmente a scaldarsi. La conoscenza del fatto che l'anidride carbonica è isolante lo si sa dai primi anni del 1900, mentre il fatto che i combustibili fossili producano anidride carbonica è ancora precedente.
Ogni volta che si immette gas serra nell'aria, aumenta il riscaldamento come confermano i grafici ma lo si sapeva ancora prima del 1985, ma le lobby erano interessate a negare sempre, e anche i cittadini, sebbene ne vada del futuro dei loro figli o nipoti, sono poco disposti a cambiare abitudini.
Purtroppo all'inizio fa anche piacere un po' di calore in piu', ma è difficile far capire alle persone che il problema è grossissimo. Non si puo' fermare il riscaldamento velocemente, perchè, se adesso non si bruciasse piu' niente, ne metano ne gasolio, ne carbone, niente di niente, servirebbero centinaia di anni per tornare come prima.
Ma non è una ragione per non fare niente, perchè sarebbe peggio se si continuasse come oggi.
Se si confida sull'esaurimento dei conbustibili, questi si esauriribbero troppo tardi per migliorare la situazione.

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